Dubbi PDC aria-acqua e COP
Inviato: dom dic 06, 2009 7:03 pm
ciao forum,
sto valutando seriamente l'acquisto di una PDC aria-acqua, potenza termica di 16-17 kwh, per riscaldamento bassa temperatura e ACS di una casa di 220 mq, classe energetica E, zona climatica E.
Guardando i consumi alle varie T (Daikin Altherma) noto che l'assorbimento è circa costante, quello che varia è la resa termica e di conseguenza il COP.
Cito per esempio la produzione di acqua a 40°
T.e rend. cons. COP
-20 8,3 3,9 2,1
-15 9,3 4,0 2,3
-7 11,1 4,1 2,7
-2 12,5 4,2 3,0
2 13,8 4,2 3,3
7 15,6 4,2 3,7
12 17,6 4,2 4,2
15 19,0 4,3 4,5
20 21,4 4,3 5,0
E mi sorgono dei dubbi.
A 7° la resa termica è di quasi 16 kwh e dovrebbe soddisfare il mio fabbisogno energetico.
Se scendiamo a -2° la resa termica è di circa 12 kwh e penso: forse in queste condizioni la PDC non è in grado di scaldare sufficientemente l'edificio?
In questi casi subentra la resistenza elettrica ausiliaria?
Forse non mi è chiaro il funzionamento della PDC.
I dati citati a cosa si riferiscono? Cosa di intende per valori di picco, per esempio in fase di avviamento da freddo dell'impianto a bassa termperatura?
E invece a regime, al calare della T esterna, l'inverter farà lavorare la PDC un po' di più, ma essendo l'impianto già in temperatura, la PDC garantirà la resa termica necessaria?
Inoltre osservando il campo di funzionamento (sempre Daikin), noto che a QUALSIASI T esterna per scaldare l'acqua da 15° a 25° la macchina non utilizza la pompa di calore ma solamente il riscaldatore ausiliario.
Non mi è chiara questa cosa, perchè questo campo di non-funzionamento della pompa?
Da 25° fino a 55° in poi utilizza la sola pompa di calore, ad eccezione di T esterne sotto lo zero in cui subentra gradualmente il riscaldatore ausiliario (ma solo per produrre acqua oltre i 40°).
Ringrazio fin d'ora chiunque mi possa aiutare a chiarire i miei dubbi.
angapi
sto valutando seriamente l'acquisto di una PDC aria-acqua, potenza termica di 16-17 kwh, per riscaldamento bassa temperatura e ACS di una casa di 220 mq, classe energetica E, zona climatica E.
Guardando i consumi alle varie T (Daikin Altherma) noto che l'assorbimento è circa costante, quello che varia è la resa termica e di conseguenza il COP.
Cito per esempio la produzione di acqua a 40°
T.e rend. cons. COP
-20 8,3 3,9 2,1
-15 9,3 4,0 2,3
-7 11,1 4,1 2,7
-2 12,5 4,2 3,0
2 13,8 4,2 3,3
7 15,6 4,2 3,7
12 17,6 4,2 4,2
15 19,0 4,3 4,5
20 21,4 4,3 5,0
E mi sorgono dei dubbi.
A 7° la resa termica è di quasi 16 kwh e dovrebbe soddisfare il mio fabbisogno energetico.
Se scendiamo a -2° la resa termica è di circa 12 kwh e penso: forse in queste condizioni la PDC non è in grado di scaldare sufficientemente l'edificio?
In questi casi subentra la resistenza elettrica ausiliaria?
Forse non mi è chiaro il funzionamento della PDC.
I dati citati a cosa si riferiscono? Cosa di intende per valori di picco, per esempio in fase di avviamento da freddo dell'impianto a bassa termperatura?
E invece a regime, al calare della T esterna, l'inverter farà lavorare la PDC un po' di più, ma essendo l'impianto già in temperatura, la PDC garantirà la resa termica necessaria?
Inoltre osservando il campo di funzionamento (sempre Daikin), noto che a QUALSIASI T esterna per scaldare l'acqua da 15° a 25° la macchina non utilizza la pompa di calore ma solamente il riscaldatore ausiliario.
Non mi è chiara questa cosa, perchè questo campo di non-funzionamento della pompa?
Da 25° fino a 55° in poi utilizza la sola pompa di calore, ad eccezione di T esterne sotto lo zero in cui subentra gradualmente il riscaldatore ausiliario (ma solo per produrre acqua oltre i 40°).
Ringrazio fin d'ora chiunque mi possa aiutare a chiarire i miei dubbi.
angapi