Suggerimenti per utilizzo termosifoni con Pompa di Calore
Inviato: gio dic 23, 2010 5:47 pm
Ciao a tutti
mi mi sono appena iscritto e avrei un argomento da approfondire.
Ho una casa singola su due piani (Piano Terra e Piano Primo) in provincia di Perugia.
In casa abitiamo rispettivamente mio padre, io e mia moglie.
La casa ha più di 50 anni, ma i piani su cui abitiamo sono stati ristrutturati di recente.
La casa non ha un cappotto termico, in quanto fuori è di pietra,
e farlo all'interno avrebbe richiesto non pochi disagi e costi.
Però la casa ha finestre in alluminio a doppio vetro termico (meglio che niente).
Sul Piano Terra ho un unico termostato (ca. 70 mq.),
sul Piano Primo ho 2 zone: zona giorno e zona notte, ciascuna con un suo termostato.
Sino ad 1 anno fa avevo due caldaie a metano per ogni piano.
Da 1 anno ho deciso di fare un nuovo impianto, ed ho installato:
- Impianto Fotovoltaico totalmente integrato da 16Kwp sul tetto di casa
(in pratica 2/3 del tetto)
- Impianto Pompa di Calore elettrica (Aermec SRP19T) ad alta temperatura
+ Boiler di Accumulo per l'acqua sanitaria
+ Boiler di Accumulo per i termosifoni
Ho lasciato intatti i termosifoni esistenti (in alcune zone in ghisa e in altri in acciaio).
La PDC ha una temperatura di mandata che sta intorno a 55-65 gradi,
inferiore rispetto alla caldaia a metano, ma nel mio caso (come succede normalmente)
il sovradimensionamento dei termosifoni che gli idraulici calcolano insieme ai progettisti,
compensa sufficientemente questo aspetto.
Questa insufficienza della portata per i termosifoni da parte della PDC, non è soddifatta invece per la zona giorno del Piano 1.
Dove per un mio errore in fase di acquisto, ho scelto dei termosifoni in acciaio di quelli alti 220 cm,
e per non eccedere con le dimensioni della profondità, ho scelto quelli a 3 tubi, mentre servivano quelli a 4-5 tubi.
Quindi la dimensione di questi termosifoni si sarebbe rilevata sottostimata anche per la caldaia a metano (mandata 70 gradi).
Di conseguenza lo sono ancora più con la PDC, nel senso che fanno molta fatica a scaldare l'ambiente.
Se poi fuori fa molto freddo, allora non ce la fanno proprio, nel senso che non riscaldano oltre i 17-18 gradi.
Mentre nelle altre zone della casa, non ho grossi problemi e anche in questi giorni di freddo intenso il ricaldamento funziona regolarmente.
In queste ultime zone ho i termosifoni in ghisa, ed essendo stati dimensionati come si fa di solito,
un pò al disopra delle reali necessità, non ho grossi problemi.
Altra cosa, nella zona giorno, ho anche un ulteriore impianto di climatizzazione aria (caldo/freddo),
che ho installato soprattutto per l'estate, ma all'occorrenza uso anche in inverno.
Ma per l'inverno evito di usare gli split per riscaldare l'ambiente,
sia per un aspetto di confort che salutare (a lungo andare l'aria degli split non è salutare).
Scusate la premessa un po lunga, ma necessaria per comprendere lo scenario.
Su questo sito ho letto un articolo che tratta proprio questo argomento
http://www.portalsole.it/sezione.php?d=106
e vorrei approfondirlo insieme all'autore (Ciao Fabrizio)
o a chi possa darmi qualche suggerimento.
cosa significa
>provare a ridurre la portata dell'acqua nell'impianto di riscaldamento la via piu' efficiente e' quella di ridurre i giri della pompa...
>molte pompe hanno 3 selezioni di portata differenti... provate a guardare e sono pronto a scommettere che la vostra e' sul 3.. il massimo
) .
Le pompe con velocità regolabile (1-2-3) sono 1 sulla mandata e 1 sul ritorno (credo) e hanno la regolazione sul selettore (3) massima velocità.
Ho chiesto al mio progettista se era possibile migliorare le prestazioni diminuendo la velocità delle pompe
come mi è sembrato di capire dall'articolo di cui sopra
ma almeno lui mi ha detto che facendo così si sarebbe peggiorato ulteriormente.
Consigli / suggerimenti a riguardo?
Ciao e Grazie.
Marco.
mi mi sono appena iscritto e avrei un argomento da approfondire.
Ho una casa singola su due piani (Piano Terra e Piano Primo) in provincia di Perugia.
In casa abitiamo rispettivamente mio padre, io e mia moglie.
La casa ha più di 50 anni, ma i piani su cui abitiamo sono stati ristrutturati di recente.
La casa non ha un cappotto termico, in quanto fuori è di pietra,
e farlo all'interno avrebbe richiesto non pochi disagi e costi.
Però la casa ha finestre in alluminio a doppio vetro termico (meglio che niente).
Sul Piano Terra ho un unico termostato (ca. 70 mq.),
sul Piano Primo ho 2 zone: zona giorno e zona notte, ciascuna con un suo termostato.
Sino ad 1 anno fa avevo due caldaie a metano per ogni piano.
Da 1 anno ho deciso di fare un nuovo impianto, ed ho installato:
- Impianto Fotovoltaico totalmente integrato da 16Kwp sul tetto di casa
(in pratica 2/3 del tetto)
- Impianto Pompa di Calore elettrica (Aermec SRP19T) ad alta temperatura
+ Boiler di Accumulo per l'acqua sanitaria
+ Boiler di Accumulo per i termosifoni
Ho lasciato intatti i termosifoni esistenti (in alcune zone in ghisa e in altri in acciaio).
La PDC ha una temperatura di mandata che sta intorno a 55-65 gradi,
inferiore rispetto alla caldaia a metano, ma nel mio caso (come succede normalmente)
il sovradimensionamento dei termosifoni che gli idraulici calcolano insieme ai progettisti,
compensa sufficientemente questo aspetto.
Questa insufficienza della portata per i termosifoni da parte della PDC, non è soddifatta invece per la zona giorno del Piano 1.
Dove per un mio errore in fase di acquisto, ho scelto dei termosifoni in acciaio di quelli alti 220 cm,
e per non eccedere con le dimensioni della profondità, ho scelto quelli a 3 tubi, mentre servivano quelli a 4-5 tubi.
Quindi la dimensione di questi termosifoni si sarebbe rilevata sottostimata anche per la caldaia a metano (mandata 70 gradi).
Di conseguenza lo sono ancora più con la PDC, nel senso che fanno molta fatica a scaldare l'ambiente.
Se poi fuori fa molto freddo, allora non ce la fanno proprio, nel senso che non riscaldano oltre i 17-18 gradi.
Mentre nelle altre zone della casa, non ho grossi problemi e anche in questi giorni di freddo intenso il ricaldamento funziona regolarmente.
In queste ultime zone ho i termosifoni in ghisa, ed essendo stati dimensionati come si fa di solito,
un pò al disopra delle reali necessità, non ho grossi problemi.
Altra cosa, nella zona giorno, ho anche un ulteriore impianto di climatizzazione aria (caldo/freddo),
che ho installato soprattutto per l'estate, ma all'occorrenza uso anche in inverno.
Ma per l'inverno evito di usare gli split per riscaldare l'ambiente,
sia per un aspetto di confort che salutare (a lungo andare l'aria degli split non è salutare).
Scusate la premessa un po lunga, ma necessaria per comprendere lo scenario.
Su questo sito ho letto un articolo che tratta proprio questo argomento
http://www.portalsole.it/sezione.php?d=106
e vorrei approfondirlo insieme all'autore (Ciao Fabrizio)
o a chi possa darmi qualche suggerimento.
cosa significa
>provare a ridurre la portata dell'acqua nell'impianto di riscaldamento la via piu' efficiente e' quella di ridurre i giri della pompa...
>molte pompe hanno 3 selezioni di portata differenti... provate a guardare e sono pronto a scommettere che la vostra e' sul 3.. il massimo
Le pompe con velocità regolabile (1-2-3) sono 1 sulla mandata e 1 sul ritorno (credo) e hanno la regolazione sul selettore (3) massima velocità.
Ho chiesto al mio progettista se era possibile migliorare le prestazioni diminuendo la velocità delle pompe
come mi è sembrato di capire dall'articolo di cui sopra
ma almeno lui mi ha detto che facendo così si sarebbe peggiorato ulteriormente.
Consigli / suggerimenti a riguardo?
Ciao e Grazie.
Marco.