In questa discussione Jek, lunga e contorta, dove sarebbe utile fare una sintesi, mi/ci hai insegnato molte cose, te ne sono grato
Sull'accumulo, mi spiace, ma non sono d'accordo, la cosa che più mi ha interessato è questa
Le pompe di calore non modulano quanto supponevo, una caldaia, di quelle moderne, modula molto di più e soprattutto molto meglio di una pompa di calore, a prezzo decisamente inferiore, di più perché il range è molto più ampio, meglio perché non risente eccessivamente ne di T di mandate superiori ne di T esterne inferiori
Se in più consideriamo che d'inverno l'energia elettrica in Italia è generata per lo più da centrali a gas naturale (il 50-60% dell'EE ma devo ricontrollare, lo stesso gas che usano le caldaie domestiche, quello di Putin) e che il rendimento del parco elettrico italiano è inferiore al 40% riferito al PCI (fonte GRTN inclusa rete di trasmissione e distribuzione)
Solo un macchina che supera
abbondantemente COP 3 può fornirmi un vantaggio energetico ambientale rispetto alla caldaia a condensazione a gas e/o avere molte energia da FER (es un minieolico che funziona molto d'inverno)
Se in più consideriamo, da quello che ci dici, che le pdc sono quasi impossibilitate nel gestire spegnimenti lunghi, allora è il baratro, e la caldaia vince in molti casi
Per superare COP 3 devi avere sistemi a pavimento, che in molto casi sono dannosi ai fini del risparmio, oppure Jek
UN ACCUMULO
ma dimensionato diversamente, si potrebbe avere un accumulo da 10 kWh termici, ad una T stimata di 5°C superiore alla T decisa dalla regolazione climatica.
Durante le assenze la pdc ricarica quest'accumulo, pronto ad erogare anche il doppio della potenza di cui la pdc è capace per un tempo di 60 minuti, sufficiente a recuperare il comfort.
Ti faccio l'esempio della casa di mia sorella e del suo convivente, un appartamento in classe F da 90 mq (hanno un muro esterno a nord ed uno a nord-ovest)
Sono a casa 1h al mattino e 2-3h la sera, spesso anche meno (weekend quasi sempre fuori),
Hanno una caldaia a gpl essendo la zona non metanizzata, che funziona non più di 5/6h al giorno
Sono stato a casa loro una volta alle 16 e ti assicuro sembrava di entrare in una ghiacciaia
, ma la casa era vuota, inutile scaldarla.
Hanno installato (molto intelligente questa cosa) un controllo della caldaia tramite gsm, non avendo orari, fanno partire la caldaia 1h prima di arrivare a casa.
In 1h con la caldaia hanno comfort (hanno 6-7 termosifoni in Al) e riescono anche a condensare (ritorno sui 40°C) con una caldaia da 24 kW. La caldaia parte forte (il termostato interno sposta la climatica all'inizio verso l'alto) e poi modula man mano che la T interna aumenta, ma in quelle 3 h non si spegne mai.
Prima di andare a letto spengono e al mattino alle 5 riparte in ugual modo e la spengono alle 8.
Se avessero una pdc, dovrebbero tenere sempre acceso? dove sarebbe il risparmio?
In tal caso servirebbe un accumulo caricato di giorno (oltretutto quando T esterna superiore) ad una T stimata superiore di 5°C a quella esterna nel momento del rientro.
L'accumulo può fornire per 1h una potenza molto elevata grazie alla pompa PWM e poi la pdc funzionerà in mantenimento.
Però ora leggo che anche tu con T esterna > 1°C spegni la macchina per ben 8h, quindi la macchina è accesa solo 2/3 della giornata. Questa è una novità!
Sugli sbrinamenti invece avevo letto che alcune pdc sfruttano i momenti di fermo con T esterna>0°C, con accumulo poi sarebbe fattibilissimo, quando la pdc non lavora se T est>3°C con la sola ventola posso sbrinare.