impianto ACS solare+gpl
Inviato: lun feb 02, 2009 2:57 pm
Buongiorno.
La ditta installatrice che ha preso l’appalto per l’impianto idraulico in casa mia mi ha appena completato l’impianto, ma io sono un po’ perplesso sulla soluzione adottata per l’ACS.
Qualcuno mi sa dare un parere professionale, per confermare o anche per smentire le mie perplessità?
Premessa: sono ai piedi delle Dolomiti, nei dintorni di Belluno, ben esposto al sole, ma con clima “pedemontano” (oggi sta nevicando). Casa unifamiliare: marito+moglie+due figli.
In sintesi: l’impianto di produzione ACS (il riscaldamento ha il suo circuito dedicato, con termosifoni collegati alla caldaia a gas) è a circolazione forzata e composto da:
- 2 collettori solari piani (Roto);
- Caldaia a gpl condensazione (Baxi Luna Comfort HT 1240);
- Bollitore verticale 300 litri ACS a doppia serpentina (AustriaEmail VS 302).
Gli installatori hanno collegato la serpentina INFERIORE (2/3) alla caldaia (mandata in alto e ritorno in basso) e la serpentina SUPERIORE (1/3) ai pannelli (udite udite: mandata in basso e ritorno in alto).
La loro giustificazione (tassativa, altrimenti non mi certificavano l’impianto) è che se la caldaia scalda solo la parte alta non possono garantirmi la funzione antilegionella.
Sarà. Però io ho visionato decine di schemi e di impianti, e TUTTI (anche quelli privi di ricircolo o di resistenza elettrica aggiuntiva, come il mio) hanno i pannelli collegati sotto e la caldaia (appunto “per integrazione”) sopra. Che è la soluzione più logica perché sfrutta meglio i pannelli. Sono tutti fuorilegge?
Nel mio caso, se imposto la caldaia perché mi tenga l’acqua a 45°, i pannelli devono superare i 45° prima di essere produttivi. Cioè nei mesi invernali quasi mai!
Se fossero collegati in basso potrebbero cedere calore (immagino) già a 25-30°, o anche meno.
Sbaglio? Solo il mio impianto è in regola antilegionella, tutti gli altri no?
Grazie a chi sa darmi un parere.
La ditta installatrice che ha preso l’appalto per l’impianto idraulico in casa mia mi ha appena completato l’impianto, ma io sono un po’ perplesso sulla soluzione adottata per l’ACS.
Qualcuno mi sa dare un parere professionale, per confermare o anche per smentire le mie perplessità?
Premessa: sono ai piedi delle Dolomiti, nei dintorni di Belluno, ben esposto al sole, ma con clima “pedemontano” (oggi sta nevicando). Casa unifamiliare: marito+moglie+due figli.
In sintesi: l’impianto di produzione ACS (il riscaldamento ha il suo circuito dedicato, con termosifoni collegati alla caldaia a gas) è a circolazione forzata e composto da:
- 2 collettori solari piani (Roto);
- Caldaia a gpl condensazione (Baxi Luna Comfort HT 1240);
- Bollitore verticale 300 litri ACS a doppia serpentina (AustriaEmail VS 302).
Gli installatori hanno collegato la serpentina INFERIORE (2/3) alla caldaia (mandata in alto e ritorno in basso) e la serpentina SUPERIORE (1/3) ai pannelli (udite udite: mandata in basso e ritorno in alto).
La loro giustificazione (tassativa, altrimenti non mi certificavano l’impianto) è che se la caldaia scalda solo la parte alta non possono garantirmi la funzione antilegionella.
Sarà. Però io ho visionato decine di schemi e di impianti, e TUTTI (anche quelli privi di ricircolo o di resistenza elettrica aggiuntiva, come il mio) hanno i pannelli collegati sotto e la caldaia (appunto “per integrazione”) sopra. Che è la soluzione più logica perché sfrutta meglio i pannelli. Sono tutti fuorilegge?
Nel mio caso, se imposto la caldaia perché mi tenga l’acqua a 45°, i pannelli devono superare i 45° prima di essere produttivi. Cioè nei mesi invernali quasi mai!
Se fossero collegati in basso potrebbero cedere calore (immagino) già a 25-30°, o anche meno.
Sbaglio? Solo il mio impianto è in regola antilegionella, tutti gli altri no?
Grazie a chi sa darmi un parere.