daniele83 ha scritto:fcattaneo ha scritto:La caldaia deve essere dimensionata x la poduzione di ACS considerando un ingresso di acquedotto freddo ( cosa che puo succedere nel caso faccia brutto x molti giorni e non si faccia integrazione al riscaldamento x non penalizzare la produzione del solare termico [situazione auspicabile in un impianto con soli 2 pannelli])
- Puoi spiegarmelo in parole povere? (scusa ma sono ignorante in materia)
L'acqua dell'acquedotto è fredda (10, 15, 20° a seconda delle stagioni), quindi devi avere una caldaia in grado di raggiungere potenza elevata per poter innalzare istantaneamente la sua temperatura per avere acqua calda ai rubinetti. Tornando al mio primo esempio, potresti aver bisogno di innalzare da 15 a 45° (anche se 45° è una temperatura molto alta) una portata di 10 litri al minuto per fare la doccia. Conticino: 30° di innalzamento moltiplicati per 10 litri al minuto fanno 300 kcal/min, ovvero 5 kcal/s, ovvero 5/0.239=21 kW circa. D'inverno con l'acqua magari a 10° anche di più (basta rifare lo stesso conto con 35° di salto termico richiesto).
Se per ipotesi non avessi bisogno dell'acs ma solo del riscaldamento le cose sarebbero diverse perchè normalmente la caldaia deve solo compensare la "perdita" in temperatura data dall'impianto di riscaldamento (= differenza tra T di mandata e T di ritorno), che può andare sui 5-15° negli impianti a bassa/media T. Assumendo sempre una portata sul circuito del riscaldamento di 10 litri/min, considerando una differenza tra T di mandata e T di ritorno di 15° e rifacendo il conticino di cui sopra si avrebbe bisogno esattamente della metà della potenza di prima, cioè circa 10-11 kW. Con un salto termico di 5° avresti bisogno di solo 3-4 kW...
Ecco cosa significa che la caldaia si dimensiona sull'acs, perchè è quella che istantaneamente deve fornire il maggior salto termico.
Ed ecco perchè ti hanno dimensionato una caldaia da 25 kW.
Fin qui chiaro?
Facciamo un passettino in avanti, e mettiamo di avere un accumulo in cui "scarica" il ritorno del riscaldamento. Chi ti sta assistendo sull'impianto dice che la mandata all'impianto sarebbe 40°, e chi sono io per dire diversamente?
. Assumiamo che nei tubi del radiante l'acqua perda 10° nel cedere calore al massetto del pavimento, e quindi ritorna a 30° "scaricandosi" nell'accumulo. Da lì esce e va alla caldaia dove riparte il giro. A regime, e (per semplificare, in realtà non sarà così) ammettendo di andare sempre alla stessa T di mandata, avrai l'accumulo "ancorato" alla T di ritorno, ovvero ad una temperatura pressoché uniforme di 30°.
Cosa succede se in questo accumulo mettiamo una serpentina per farci passare l'acqua dell'acquedotto? Immaginiamo che quest'ultima entri a 15°, se la serpentina è abbastanza lunga (quella del Sanicube lo è) uscirà a 30° e da lì entra nella caldaia. Ovvero agisce da "preriscaldo". Rifacciamo l'esempio della doccia con il preriscaldo: stavolta il salto termico che la caldaia deve fornire è 15° (da 25° a 45°), e non più 30°, quindi la potenza necessaria sarà la metà di 21 kW, ovvero 10-11 kW. Vedi che serve già meno... ed ecco perchè l'idea del tuo installatore sembra buona, senza solare termico....
Il punto però è capire a che T si mette il ritorno... perchè se anziché una mandata di 40° hai una mandata di 22° e un ritorno di 18°, l'accumulo va a 18° e di preriscaldo ne hai ben poco...
daniele83 ha scritto:-Ma il far passare il ritorno del riscaldamento nel Sanicube vorrebbe fare integrazione al riscaldamento?
e se così fosse se anzichè 2 V21 lo facessi con 2 V26 potrebbe andare o devo per forza utilizzare almeno 3 collettori (V21 o V26?)....
Si, far passare il ritorno del riscaldamento vuol dire fare integrazione: preriscaldi il ritorno del riscaldamento prima di farlo ripassare in caldaia.
Ma quanto integrerebbe il solare? Con poca superficie poco: con due pannelli (anche se V26) inclinati a 20-25° farai 1 kW scarso per buona parte della stagione invernale. Che, come hai visto sopra, non basta per soddisfare tutto il fabbisogno di una casa (normalmente si va da 2-3 kW anche per le case meglio isolate). Ma che, come dice Jek, è meglio di niente.... Vero, ma ammesso di non andare a "disturbare" altri parametri, come ad esempio il rendimento della caldaia.
Perchè se un ipotetico fabbisogno da 3 kW viene coperto da una caldaia da 25 kW in grado di modulare al minimo fino a 2.5 kW (come dici che sarà la tua, ma sappi che sono numeri molto teorici, la realtà temo sarà che sotto 5 kW non ci arriva), già quella caldaia sarà al limite di funzionamento in continuo (= bruciatore sempre acceso al minimo, condizione di massimo rendimento) e a forte rischio funzionamento in on-off (= accensioni e spegnimenti ripetuti del bruciatore, basso rendimento) senza alcun preriscaldo. Un'integrazione di 1 kW data dal solare a quel punto abbasserebbe ulteriormente a 2 kW il contributo richiesto dalla caldaia, con sicuro funzionamento in on-off, e conseguente diminuzione del rendimento della caldaia. Ergo, meglio di no.
A questo devi aggiungere che quel kW dato dal solare verrebbe fornito solo quando la T dei pannelli supera la T dell'accumulo. Quindi più alta è la T dell'accumulo (nel caso di ritorno del riscaldamento sarà senz'altro più alta della T di acquedotto) meno va il solare. Ovvero meno integra. Ricordiamoci sempre che d'inverno di sole ce n'è poco, quindi se lo si vuole usare tutto l'unica è tenere la T di accumulo la più bassa possibile.
Per questo, se metti poca superficie, secondo me (e, vedo, anche fcattaneo) piuttosto è meglio non far passare il ritorno del riscaldamento nell'accumulo, così da lasciare che l'accumulo scenda anche fino alla T di acquedotto durante i giorni di brutto tempo, e da permettere una immediata ripartenza del circuito solare appena il sole si riaffaccia. Questo permetterebbe almeno il preriscaldo dell'acs, che a differenza del riscaldamento non darà mai alcun problema di diminuzione rendimento della caldaia, visto che le potenze in gioco sono molto più alte. Zero rischio quindi: usi sicuramente tutto quel poco che c'è.
Aumentando la superficie pannelli invece, vai ad aumentare la potenza fornita dal solare: se il solare da' 3 kW di integrazione al posto di 1, addirittura la caldaia non si accenderà ---> massimo risparmio.
Il mio impianto d'inverno funziona così, quando c'è il sole di giorno la caldaia non si accende mai per tenere scaldata la casa. Ma ho 10 mq di pannelli inclinati a 57°, condizione non semplice da attuare su un tetto: io ho la fortuna di avere una porzione di tetto piano perfettamente adatta allo scopo.
Ciao
Sergio
P.S. disclaimer....: i numeri e i conti fatti sopra sono solo esempi, le situazioni reali possono essere del tutto diverse (inclusa la tua). Quindi non è detto che sicuramente l'integrazione al riscaldamento non funzionerà: difficilmente c'è "la soluzione"... specialmente in caso di casa nuova. Purtroppo lo si scopre solo vivendo... per questo è meglio cercare soluzioni con minor rischio di insuccesso.
Se oggi potessi, a casa mia installerei di corsa una pdc e non una caldaia da 26 kW come ho, ma che ne sapevo prima di abitarci?
Ri-ciao
Sergio