Termosifoni e condensazione
Inviato: ven lug 31, 2009 6:16 am
Buongiorno,
sto ristrutturando un appartamento di circa 80mq e mi ritrovo con un impianto di riscaldamento a termosifoni (in ghisa) e caldaia a gas di tipo tradizionale di circa 15 anni fa. La mia idea è di sostituire la vecchia caldaia con una a condensazione e dividere l’impianto in zone (giorno, notte, bagno) mantenendo, per ragioni pratiche e di costo, i vecchi radiatori in ghisa. Il mio dubbio riguarda l’accoppiata caldaia a condensazione, studiata per lavorare a basse temperature con impianti radianti, e termosifoni che richiedono invece alte temperature. Non vorrei ritrovarmi con la casa fredda ed essere costretto a far lavorare la caldaia ad una temperatura troppo elevata; con il rischio, penso, di riduzione della durata nel tempo ed abbassamento dei rendimenti della nuova caldaia.
La vecchia caldaia si trova in un locale dedicato in cantina e l’appartamento da ristrutturare al primo piano con una tubazione di mandata e una di ritorno per l’impianto di riscaldamento ed una tubazione per l’acqua calda sanitaria. La prima idea di soluzione è quella di abbandonare le vecchie tubazioni rifacendo tutto l’impianto(per poter dividere in zone) ed installando la nuova caldaia all’interno dell’appartamento per evitare di dover praticare nuove scanalature per il passaggio tubazioni nell’appartamento sottostante.
L’altra idea di soluzione (molto più economica) è di non toccare niente, lasciare l’impianto solo per il riscaldamento ed installare un semplice scalda acqua all’interno dell’appartamento in modo d’avere l’acqua calda più rapidamente senza doverla aspettare per qualche minuto tutte le volte.
Quello che Vi chiedo è un consiglio in merito e se Vi occupate anche del rilascio delle certificazioni energetiche.
Approfitto per un’ultima domanda: gli scalda acqua o scaldabagno a gas sono soggetti per legge al controllo annuale come le caldaie?
Vi ringrazio per l’attenzione.
Fabrizio
sto ristrutturando un appartamento di circa 80mq e mi ritrovo con un impianto di riscaldamento a termosifoni (in ghisa) e caldaia a gas di tipo tradizionale di circa 15 anni fa. La mia idea è di sostituire la vecchia caldaia con una a condensazione e dividere l’impianto in zone (giorno, notte, bagno) mantenendo, per ragioni pratiche e di costo, i vecchi radiatori in ghisa. Il mio dubbio riguarda l’accoppiata caldaia a condensazione, studiata per lavorare a basse temperature con impianti radianti, e termosifoni che richiedono invece alte temperature. Non vorrei ritrovarmi con la casa fredda ed essere costretto a far lavorare la caldaia ad una temperatura troppo elevata; con il rischio, penso, di riduzione della durata nel tempo ed abbassamento dei rendimenti della nuova caldaia.
La vecchia caldaia si trova in un locale dedicato in cantina e l’appartamento da ristrutturare al primo piano con una tubazione di mandata e una di ritorno per l’impianto di riscaldamento ed una tubazione per l’acqua calda sanitaria. La prima idea di soluzione è quella di abbandonare le vecchie tubazioni rifacendo tutto l’impianto(per poter dividere in zone) ed installando la nuova caldaia all’interno dell’appartamento per evitare di dover praticare nuove scanalature per il passaggio tubazioni nell’appartamento sottostante.
L’altra idea di soluzione (molto più economica) è di non toccare niente, lasciare l’impianto solo per il riscaldamento ed installare un semplice scalda acqua all’interno dell’appartamento in modo d’avere l’acqua calda più rapidamente senza doverla aspettare per qualche minuto tutte le volte.
Quello che Vi chiedo è un consiglio in merito e se Vi occupate anche del rilascio delle certificazioni energetiche.
Approfitto per un’ultima domanda: gli scalda acqua o scaldabagno a gas sono soggetti per legge al controllo annuale come le caldaie?
Vi ringrazio per l’attenzione.
Fabrizio