Jekterm ha scritto:Appunto caldaie... come detto più volte è una funzione usata sulle caldaie per avere una temperatura al ritorno, in caso di riscaldamento a termosifoni, il più bassa possibile.
Questo per avere maggior rendimenti al generatore ma non all' impianto di distribuzione.
Per le PDC non ha senso aumentare il DT fra mandata e ritorno. Il generatore lavora bene, con fan coil, con termosifoni, con impianto radiante, con i soliti 5° di differenza fra mandata e ritorno.
Le caldaie a cond con ritorni bassi condensano di più, invece le pdc o meglio ogni impianto di distribuzione beneficia di un DT più alto, per dissipare meno energia meccanica e quindi ridurre l'assorbimento della pompa.
Come ti ho già scritto tutto deve essere ben bilanciato. Non dico tu debba lavorare a 10, ma nemmeno a 2, ad esempio con mandata a 25, io lavorerei piuttosto a mandata a 27 e DT 5, ma il tuo impianto temo non permetta ciò.
Se la potenza richiesta dalla casa cala è bene ridurre la portata cosa che molte pdc non fanno, mantenendo così un DT più costante e non troppo basso, con una pompa modulante è possibile.
Jekterm ha scritto:Come già dimostrato l' installazione di un altra pompa è contropruducente. In caso che l' abitazione richieda poca potenza vuoi diminuire la portata all' impianto, di conseguenza la potenza resa dall' impianto radiante diminuisce e quindi devi aumentare la temperatura di mandata. Il legame fra i due è molto semplice e non c'è niente di misterioso o complicato.
Non è vero
Se la casa richiede poca potenza, anche con un sistema radiante, riduco la portata e mantengo la T di mandata (es T esterna medio/bassa,ma sole molto potente,apporto passivo forte) in tal modo le superfici radianti non calano troppo di T e quindi continuano ad irradiare avverto sempre comfort, non devo aumentare la T di mandata.
La T di mandata è decisa dalla sonda esterna, la potenza può essere variata con la portata in base all'apporto passivo.
L'installazione di una seconda pompa modulante non è dimostrato che sia controproducente, è il contrario.
preleva calorie dall'accumulo in base alle richiesta della casa.
Jekterm ha scritto:Chi scalda a 25°? Io ne sono un esempio! Se aumento la temperatura di mandata a 27-28°, come hai suggerito, mi ritrovo con mia moglie che tiene le finestre aperte per non soffrire il caldo ecessivo! Te lo dico per esperienza.
Se a 27°C di mandata soffri il caldo, le vie sono due, o non serve il riscaldamento oppure devi ridurre la portata.
scaldare casa a quelle T di mandate mi fa pensare che in realtà non ci sia richiesta, comunque con mandata 27 e ritorno 22 dubito soffra il caldo, ma non hai regolazioni della portata.
Jekterm ha scritto:Abitazione con poca acqua nell' impanto di distribuzione.
Il caso è semplice, basta mettere un accumulo inerziale, dimensionato sempre con il solito 10 l/kW, montato in serie al ritorno dell' impianto di distribuzione.Molto più semplice e meno costoso.
Perché è costoso mettere una pompa modulante? è tra le cose che costa meno
La precisione nella regolazione di un accumulo come proponevo è impensabile con un sistema in serie,ed anche la macchina lavorerà più regolarmente
Jekterm ha scritto:Mai detto di dimensionare il generatori per eventi estremi. L' imporante è che se si verificano gli eveni estremi comunque il funzionamento deve essere garantito, non tanto per il riscaldamento, (puoi bere una bottiglia di grappa e girare per casa in maniche corte) ma principalmente per la produzione di ACS. Prova a farne a meno per 3-4 giorni....
adoro la grappa, quell'artigianale che fanno i parenti di BS

ma non più di un bicchierino, per il riscaldamento in periodi estremi meglio dotarsi di sistemi come quelli che citavo, per l'acs invece bastano 6/7 kWh al giorno, è un problema? anche per me l'acs è sempre la priorità
Jekterm ha scritto:Vuoi riscaldare le stanze solo quando le usi? Nessuno ti ha mai vietato di farlo... sono scelte tue!
Quando lavoravamo full time e quindi l' abitazione rimaneva vuota al mattino e al pomeriggio non spegnevo il riscaldamento ma semplicemente abbassavo le temperature di mandata e questo mi ha sempre permesso di risparmiare qualcosa sul combustibile per riscaldamento.
All' inizio avevo provato a gestire il tutto con filosofia on-off. Quando mi sono reso conto che per forza dovevo aumentare le temperature di mandata ho lasciato perdere.
Ti faccio notare che dalla mia parte ci sono i numeri...
da parte tua ci sono i
tuoi numeri, qui nessuno è il padre eterno, mai confondere le proprie esperienza per il vangelo, è superbia. Per quello preferisco parlare di concetti che si basano su principi fisici estendibili a tutti.
Scaldo già le stanze che uso, se scaldassi tutti i 270 mq 24h/24h, non mi basterebbero 4000€ l'anno di gas
Alzare la T di mandata di 5°C ed anche il ritorno con una caldaia a condensazione permette di erogare un 20-30% di potenza in più senza ridurre significativamente il rendimento (forse del 3%)
E' utilissimo per recuperare comfort in tempo breve, una volta riottenuto si può ridurre la mandata, nelle ore a caldaia spenta ho ridotto i consumi e di molto se la casa è dispersiva.
Jekterm ha scritto:Finora, come puoi vedere, ho monitorato i consumi dell' abitazione da 160 mq riscaldati, con classe energetica 75kWh/mq in zona climatica E, per la precisione 12 km a nord di Treviso
In 9 e 1/2 settimane di monitoraggio il generatore ha assorbito 1178 kWh per produzione ACS e riscaldamento.
In termini economici equivalgono a 1178 x 0.26 = 306€.
Complimenti per i valori ottenuti
La tua configurazione ha un'utilità perché la casa è vissuta 24/24h, non comune al giorno d'oggi (entrambi i coniugi al lavoro, figli a scuola, palestra, tennis, piano, ecc...)
Se uno volesse ottimizzare il riscaldamento in funzione del reale utilizzo delle stanze indipendentemente una dall'altra con sistemi a dinamiche rapide potrebbe farlo con risparmi nei momenti d'inutilizzo più elevati di quelli di un pavimento radiante.
Non è un caso Jek che molti sconsiglino i pavimenti radianti a chi non "vive" la casa costantemente