PDC con accumulo.

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Mauro1980
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Re: PDC in scarico

Messaggioda Mauro1980 » mar dic 27, 2011 10:57 am

Sulle caldaie è più importante avere un controllo più fine per aumentare la condensazione come giustamente scrivi

Jekterm ha scritto:Se vai a ridurre la portata, per esempio nelle mezze stagioni, quindi quando la macchina ha COP alti e tanta potenza resa vai peggiorare la situazione.


Per la pdc sarebbe utile avere una variazione della portata al fine di diminuire i consumi elettrici ed avere un DT non troppo basso, dopotutto far lavorare il pavimento o i radiatori a DT troppo bassi è un consumo di energia meccanica che va anch'esso ottimizzato

Per risolvere il problema di cui parliamo oramai da giorni l'unica soluzione che vedo Jek, scusa se sono ripetitivo, è un accumulo, anche piccolo, ma capace di assorbire quella potenza al suo interno che durante molti periodi dell'anno la nostra casa ed il nostro impianto di distribuzione non sono in grado di emettere

Non dimentichiamo che oramai è sempre mezza stagione :) oggi 27 dicembre, SOLE ACCECANTE, termometro a nord indica 4°C, nello studio a sud ho le finestre spalancate per il ricambio d'aria, FV a 2,7 kW (5,98 kWp)
Per cui la pdc deve dimostrarsi efficiente soprattutto in queste condizioni 4-5°C esterni,

Le capsule di paraffina non le porti per l'impianto, come ben immagini queste sferette da 1 cm vengono trattenute da un tappo a rete con maglie da 6-7 mm, passa l'acqua e non le sferette, basta tappare la mandata con un tappo così fatto
Ultima modifica di Mauro1980 il mar dic 27, 2011 3:26 pm, modificato 1 volta in totale.

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Re: PDC in scarico

Messaggioda Jekterm » mar dic 27, 2011 2:09 pm

Mauro1980 ha scritto:un accumulo, anche piccolo


Per realizzare il tipo di collegamento devi realizzare il seguente schema di principio:
Impianto.jpg
(19.73 KiB) Mai scaricato


Oggi splendida giornata 10° esterni e un pò di tempo da dedicare all' impianto.
Ho fatto inoltre dei rilievi:
Foto.pdf
(600.7 KiB) Scaricato 306 volte


Foto 1= solare termico in produzione 1,3 kW di potenza resa
Foto 2= Impianto FV da 5,64 kW a 2673 W
Foto 4= Temperatura massima raggiunta con PDC 29°
Foto 5= Temperature di mandata e ritorno con PDC stabilizzata 28° e 24°
Foto 6= Temperature di mandata e ritorno con PDC in avviamento
Foto 7= Assorbimento istantaneo con macchina a 29° di mandata
Foto 8= Set point macchina 25°
Foto 9= COP medio calcolato ogni 100 lt di acqua riscaldata

Con queste condizioni la macchina installata sul mio impianto, per produrre 5000Wh termici, assorbe 1000Wh.

Però c' è una sovra produzione di 3°. Per semplificare la cosa prendo i dati di rendimento a 7°, a 35° di mandata la macchina assorbe 890 W mentre a 45° ne assorbe 1090W.
Mettiamo che l' assorbimento sia lineare e che quindi consuma in più per ogni grado di sovra produzione circa 20W.
Con impianto con doppia pompa hai una pompa in più da 60W e quindi l' assorbimento totale si porta a 1060W ma che vengono risparmiati evitando di andare in sovra produzione.
Quindi sempre 5000Wh prodotti con 1000Wh elettrici

Il fatto è che non hai nessun vantaggio quando la PDC si trova in condizioni di leggera sovraproduzione.
Mentre quando la macchina lavora in modulazione piena, la maggior parte della stagione di riscaldamento, la pompa aggiunta è controproducente.
Inoltre adesso il tempo che passa fra un avvio e l' altro è abbastanza ridotto, circa 4 min., se si cerca di allungarlo si va a rischiare di avviare il ciclo di riscaldamento del compressore. Sono circa 110 W di potenza buttati al vento!

Spero che così sia più chiaro.
Ciao
Ultima modifica di Jekterm il mar dic 27, 2011 4:07 pm, modificato 2 volte in totale.

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Re: PDC in scarico

Messaggioda Jekterm » mar dic 27, 2011 2:21 pm

Solare:
Ho portato la pompa 1 alla velocità massima e la pompa 2 alla velocità 2.
L' impianto si carica troppo velocemente e i pannelli si raffreddano immediatamente e in pochi secondi si ferma tutto.
Il ciclo di carico adesso è a 120 sec, mentre con le pompe al massimo a 60 sec.
Ho bloccato inoltre la modulazione allo step 8 quindi 81% e può modulare su step 8-9-10.

Vediamo così come va...
Ciao

Jekterm
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Re: PDC in scarico

Messaggioda Jekterm » mar dic 27, 2011 2:32 pm

Mauro1980 ha scritto: DT non troppo basso,


Alzare il DT vuol dire diminuire la portata all' impianto radiante, se diminuisci la portata vai a ridurre la potenza resa al mq... a questo punto cosa fai alzi la temperatura di mandata?
Inoltre rischi di diminuire lo scambio termico nello scambiatore a piastre, riducendo i COP?

Ciao

Mauro1980
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Re: PDC in scarico

Messaggioda Mauro1980 » mar dic 27, 2011 4:06 pm

Nel tuo Jek ci sono cose che condivido altre meno,come sempre travisi un po quello ch scrivo

Jekterm ha scritto:Per realizzare il tipo di collegamento devi realizzare il seguente schema di principio

è esattamente quello che pensavo,bastano 100l per una pdc da 5 kW con un 30% di paraffina che fonde ad una T tra le più basse della curva di regolazione climatica, quando la pdc soffre di più
Jekterm ha scritto:Oggi splendida giornata 10° esterni e un pò di tempo da dedicare all' impianto.
Ho fatto inoltre dei rilievi:

Foto 1= solare termico in produzione 1,3 kW di potenza resa

Con queste condizioni la macchina installata sul mio impianto, per produrre 5000Wh termici, assorbe 1000Wh.

Però c' è una sovra produzione di 3°. Per semplificare la cosa prendo i dati di rendimento a 7°, a 35° di mandata la macchina assorbe 890 W mentre a 45° ne assorbe 1090W.
Mettiamo che l' assorbimento sia lineare e che quindi consuma in più per ogni grado di sovra produzione circa 20W.
Con impianto con doppia pompa hai una pompa in più da 60W e quindi l' assorbimento totale si porta a 1060W ma che vengono risparmiati evitando di andare in sovra produzione.
Quindi sempre 5000Wh prodotti con 1000Wh elettrici


1) Come ti dicevo la seconda pompa conviene installarla di tipo PWM 0-10 V ad elevata modulazione con un controllo sulla portata simile a quello delle caldaie Riello, che modula la portata in base alla potenza
Per basse potenze, la portata si riduce, per avere DT apprezzabili, di conseguenza i consumi possono divenire anche 20W

2) Il tuo impianto ha MOLTA acqua (passo stretto, 10 se non ricordo male) e portata elevata (2 mc/hr) per cui riesce anche in caso di richieste basse ad attutire bene le sovratemperature
Chi ha portate dimezzate e quantità di acqua di metà avrà sicuramente problemi ad attutire quelle sovraproduzioni che si trasformeranno in inefficienze
L'andamento tra assorbimento e T non è più lineare per DT elevati (vedi campana di Andrews T-s) quando s'iniziano ad avere T di mandate superiori, se l'impianto di distribuzione non dissipa quello erogato, la pressione si sposta in un punto della campana dove i COP diminuiscono di molto (dH=Tds sulle isobare)

Possiamo concludere che

I vantaggi dell'accumulo inerziale si hanno con impianto idronico con limitata quantità di acqua e portata di acqua limitata (i miei preferiti), con T di mandate "medie" , sono oltretutto molto rapidi nel terminare il transitorio, l'accumulo assicura T di mandata SEMPRE corrette, controllo del comfort ESEMPLARE

Per chi ha molta acqua, portate elevate e T di mandate molto basse i problemi di sovraproduzione si sentono meno, perché in quei punti la campana è più inclinata (dT/ds superiore) e perché c'è acqua a sufficienza a fare lavorare la pdc un tempo congruo

Jekterm ha scritto:Il fatto è che non hai nessun vantaggio quando la PDC si trova in condizioni di leggera sovraproduzione.
Mentre quando la macchina lavora in modulazione piena, la maggior parte della stagione di riscaldamento, la pompa aggiunta è controproducente.
Inoltre adesso il tempo che passa fra un avvio e l' altro è abbastanza ridotto, circa 4 min., se si cerca di allungarlo si va a rischiare di avviare il ciclo di riscaldamento del compressore. Sono circa 110 W di potenza buttati al vento!

Avere una pompa 0-10V molto efficiente non è mai controproducente, anzi, modula la portata in base alla potenza che la casa chiede.
L'accumulo si dimensiona sia per far lavorare la pdc al massimo COP che per non allungare troppo i periodi di fermo e quindi evitare i cicli di riscaldamento
Coi climi di quest'inverno le pdc non lavorano di fatto MAI in piena modulazione (T di progetto in zona E, spesso -5°C, si raggiunge raramente)
jekterm ha scritto:Alzare il DT vuol dire diminuire la portata all' impianto radiante, se diminuisci la portata vai a ridurre la potenza resa al mq... a questo punto cosa fai alzi la temperatura di mandata?
Inoltre rischi di diminuire lo scambio termico nello scambiatore a piastre, riducendo i COP?

Se diminuisco la portata per avere un corretto DT, ovvero 4-5°C, non riduco la potenza, perché quest'ultima è proporzionale alla portata ma anche al DT
Nello scambiatore a piastre, riduco i coefficienti di scambio convettivi, ma aumento DT ml, ridurrei la portata solo quando si riduce anche la potenza richiesta, per cui lo scambiatore in questa situazione è sovradimensionato

4-5°C è un valore di DT corretto, scendere secondo me è sbagliato, anche con le pdc
Come dicevo prima, una pompa modulante per l'impianto di distribuzione è un'ottima scelta

Jekterm ha scritto:Spero che così sia più chiaro.
Ciao

Spero d'esserlo stato anch'io, Ciao

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Re: PDC in scarico

Messaggioda Jekterm » mar dic 27, 2011 4:49 pm

Mauro1980 ha scritto:Per basse potenze, la portata si riduce, per avere DT apprezzabili, di conseguenza i consumi possono divenire anche 20W


Ma scusa, perchè vuoi diminuire la portata su un impianto di distribuzione?
Andresti a ridurla nei periodi di sovraproduzione?
E tutto il resto della stagione di riscaldamento, la maggior parte di tempo? Pompa al massimo per mantenere i soliti 5° di DT?
Ma la paraffina si mette per ridurre le dimensioni dell' accumulo, non è sufficiente montarne uno più grande?
Come già detto per una PDC da 5kW sono sufficienti 50 lt di accumulo inerziale.
Hai visto i rendimenti con impianto di distribuzione in bassa temperatura che lavora praticamente sempre?
Vuoi andare in media temperatura con una PDC? Guarda bene le tabelle COP, il passaggio da 35° a 45° di mandata sono un punto in meno di rendimento!

Mauro1980 ha scritto:Coi climi di quest'inverno le pdc non lavorano di fatto MAI in piena modulazione


Annata particolare!
Due anni fa raggiunti i -16°
Mancano ancora più di due mesi alla fine dell' inverno...
Ultimamente tutte le mattine sotto zero, appena è calato il sole la temperatura è crollata a 4°
Abitazione in aperta campagna in zona ventilata.
Quando va in modulazione?
Sotto i 5° senza solare.

Mauro1980 ha scritto:4-5°C è un valore di DT corretto

Con temperature di mandata a 25° che DT vuoi raggiungere 5°?
Vuol dire che il ritorno è a 20? Pensi sia possibile?

Mauro1980
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Re: PDC in scarico

Messaggioda Mauro1980 » mar dic 27, 2011 6:43 pm

Jekterm ha scritto:Ma scusa, perchè vuoi diminuire la portata su un impianto di distribuzione?
Andresti a ridurla nei periodi di sovraproduzione?
E tutto il resto della stagione di riscaldamento, la maggior parte di tempo? Pompa al massimo per mantenere i soliti 5° di DT?
Ma la paraffina si mette per ridurre le dimensioni dell' accumulo, non è sufficiente montarne uno più grande?
Come già detto per una PDC da 5kW sono sufficienti 50 lt di accumulo inerziale.
Hai visto i rendimenti con impianto di distribuzione in bassa temperatura che lavora praticamente sempre?
Vuoi andare in media temperatura con una PDC? Guarda bene le tabelle COP, il passaggio da 35° a 45° di mandata sono un punto in meno di rendimento!

Temperature, portate devono essere valori che viaggiano in armonia, o molto più pragmaticamente ci dev'essere un compromesso tra i due.
Quando la potenza richiesta cala è giusto ridurre sia portata che DT,mentre quando aumenta la potenza richiesta è giusto aumentare sia DT che portata per non aumentare troppo ne l'una ne l'altra.
E' quello che fanno le caldaie di ultimissima generazione (Riello-Beretta in questo eccelle penso sia l'unica ad evere un controllo della portata con DT proporzionale)
Andrei a ridurre la portata non quando c'è sovraproduzione, la sovraproduzione la scarico sempre nell'accumulo, non nell'impianto di distribuzione, riduco la portata quando la casa richiede poca potenza

Giornata soleggiata, 8 °C eterni, la casa richiede 2 kW (per fare un esempio) perché far circolare 2 mc/hr, quando ne bastano 0,8 mc/hr con perdite di carico inferiori.

Conosco i rendimenti dei sistemi a pavimento, non me ne volere Jek, ti voglio bene comunque :) ma non sono un fan,

sia che debba illuminare una stanza, facendo emettere nel visibile
sia che debba scaldare una tazza di the, facendo emettere microonde
sia che debba far bollire l'acqua, usando piastre ad induzione magnetica
sia che debba scaldare una stanza, facendo emettere nell'infrarosso
prediligo sistemi a dinamiche RAPIDE

Illumino solo quando mi serve, accendo lo stereo solo quando ascolto la musica (conosco tipi che scaldano le valvole 3 ore prima di sedersi) ed in ugual modo scaldo solo quando uso la stanza

Creare comfort è molto più complicato e richiede più tempo, ma dovendo scegliere preferisco quei sistemi come le piastre radianti in alluminio da alimentare a T medie che portano la stanza in condizioni di comfort in tempi relativamente brevi
Piastre radianti alimentate a 45°C con T est -5°C ed a 40°C con 0°C, in una casa in classe B o C, con 40-50 litri di acqua nell'impianto, mi danno elevato comfort e dinamiche di mio gradimento, inimmaginabili per un impianto a pavimento, per le assenze bastano funzioni a consumo quasi nullo che evitano alle pareti ed all'aria di scendere troppo in T, per il recupero invece funzioni a T di mandata più elevata (5°C in più per 30 min)

Quel punto di rendimento, che ti assicuro può essere ridotto, è per me niente rispetto alla possibilità di accendere il riscaldamento quando preferisco.
Preferisco un sistema come quello di Sergio in sintesi con radiatori in alluminio sovradimensionati rispetto allo standard, anche se il mio ideale sono le piastre radianti da accoppiare ad una VCM per ricambio riscaldamento dell'aria (VCM per l'aria, non più di 21°C e piastre radianti per mobili e paresti)

Al posto della paraffina puoi scegliere un accumulo più grande, col lo svantaggio di occupare più spazio ed avere maggiori dispersioni,la paraffina fondendo e solidificando alla T di lavoro cui hai maggiori problemi di modulazione riduce costi e dispersioni

jekterm ha scritto:Annata particolare!
Due anni fa raggiunti i -16°
Mancano ancora più di due mesi alla fine dell' inverno...
Ultimamente tutte le mattine sotto zero, appena è calato il sole la temperatura è crollata a 4°
Abitazione in aperta campagna in zona ventilata.
Quando va in modulazione?
Sotto i 5° senza solare.

Il giorno che comprerò una pdc non la dimensionerò MAI per scaldare a -16 esterni (me lo ricordo bene,Natale 2009) neanche -10, ma per un -5°C, temperatura già rara.
Per questi freddi molto meglio un paio di stufette a bioetanolo da accendere ogni 2 anni, di quelle senza camino, con accensione programmata, ce ne sono di molto belle che s'integrano in ogni stanza, risparmio soldi ed energia (a quelle T i COP... :( ).

jekterm ha scritto:Con temperature di mandata a 25° che DT vuoi raggiungere 5°?
Vuol dire che il ritorno è a 20? Pensi sia possibile?

Una mandata a 25°C è possibile? quanti mantengono mandate così basse? :)
27-28 è più realistica e andare oltre non è utile, comunque per potenze richieste così basse, come scrivevo, con una gestione della pompa intelligente, si modula la portata per ridurre sia portata che DT

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Re: PDC in scarico

Messaggioda Mauro1980 » mar dic 27, 2011 8:29 pm

per le piastre radianti cosa ne pensate di quest'oggettino

http://rpanel.com/wp-content/uploads/20 ... nsumer.pdf

Al puro, 70% del calore trasmesso per irraggiamento

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Re: PDC in scarico

Messaggioda Jekterm » gio dic 29, 2011 10:23 am

Mauro1980 ha scritto:E' quello che fanno le caldaie di ultimissima generazione


Appunto caldaie... come detto più volte è una funzione usata sulle caldaie per avere una temperatura al ritorno, in caso di riscaldamento a termosifoni, il più bassa possibile.
Questo per avere maggior rendimenti al generatore ma non all' impianto di distribuzione.
Per le PDC non ha senso aumentare il DT fra mandata e ritorno. Il generatore lavora bene, con fan coil, con termosifoni, con impianto radiante, con i soliti 5° di differenza fra mandata e ritorno.

Come già dimostrato l' installazione di un altra pompa è contropruducente. In caso che l' abitazione richieda poca potenza vuoi diminuire la portata all' impianto, di conseguenza la potenza resa dall' impianto radiante diminuisce e quindi devi aumentare la temperatura di mandata. Il legame fra i due è molto semplice e non c'è niente di misterioso o complicato.
Aumentare le temperature di mandata con una PDC porta sempre e solo maggiori consumi. Quindi per avere maggiori rendimenti devi pensare al modo per poterla ridurre.
Chi scalda a 25°? Io ne sono un esempio! Se aumento la temperatura di mandata a 27-28°, come hai suggerito, mi ritrovo con mia moglie che tiene le finestre aperte per non soffrire il caldo ecessivo! Te lo dico per esperienza.

Abitazione con poca acqua nell' impanto di distribuzione.
Il caso è semplice, basta mettere un accumulo inerziale, dimensionato sempre con il solito 10 l/kW, montato in serie al ritorno dell' impianto di distribuzione.
Molto più semplice e meno costoso.

Mai detto di dimensionare il generatori per eventi estremi. L' imporante è che se si verificano gli eveni estremi comunque il funzionamento deve essere garantito, non tanto per il riscaldamento, (puoi bere una bottiglia di grappa e girare per casa in maniche corte) ma principalmente per la produzione di ACS. Prova a farne a meno per 3-4 giorni....

Vuoi riscaldare le stanze solo quando le usi? Nessuno ti ha mai vietato di farlo... sono scelte tue!
Quando lavoravamo full time e quindi l' abitazione rimaneva vuota al mattino e al pomeriggio non spegnevo il riscaldamento ma semplicemente abbassavo le temperature di mandata e questo mi ha sempre permesso di risparmiare qualcosa sul combustibile per riscaldamento.
All' inizio avevo provato a gestire il tutto con filosofia on-off. Quando mi sono reso conto che per forza dovevo aumentare le temperature di mandata ho lasciato perdere.


Ti faccio notare che dalla mia parte ci sono i numeri...

Finora, come puoi vedere, ho monitorato i consumi dell' abitazione da 160 mq riscaldati, con classe energetica 75kWh/mq in zona climatica E, per la precisione 12 km a nord di Treviso

In 9 e 1/2 settimane di monitoraggio il generatore ha assorbito 1178 kWh per produzione ACS e riscaldamento.
In termini economici equivalgono a 1178 x 0.26 = 306€.
Sottolineo, però, il fatto che non ho considerato l' autoconsumo dato dall' impianto FV e il contributo dell' SSP che porta la spesa per energia elettrica molto più in basso!

Sergio invece, mi scuso in anticipo se uso i suoi dati, nello stesso periodo ha consumato 362 mc di metano che ai prezzi dichiarati sono:
362 x 0.81= 293€.
Ha l' abitazione leggermente più piccola, forse meglio isolata, in una zona più mite, con un impianto solare termico che riduce in modo non trascurabile i consumi di metano.

Metti caso che i 1178 kWh consumati dalla PDC con COP 4 equivalgono a 4712 kWh termici, in condizioni di COP 3 avrei prelevato 1570 kWh portando la spesa complessiva a 408€, sono 100€ risparmiati solo per aver fatto lavorare il generatore con temperature di mandata il più basso possibile!

Ciao
Ultima modifica di Jekterm il gio dic 29, 2011 4:28 pm, modificato 1 volta in totale.

cristianc
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Re: PDC in scarico

Messaggioda cristianc » gio dic 29, 2011 11:22 am

Mauro1980 ha scritto:per le piastre radianti cosa ne pensate di quest'oggettino

http://rpanel.com/wp-content/uploads/20 ... nsumer.pdf

Al puro, 70% del calore trasmesso per irraggiamento



Ma perché invece invece divagare su discussioni esistenti non ne apri una apposita?
io vorrei discuterne ma la discussione intitolata PDC in scarico non mi sembra quella
adatta.
Qui il grafico produzione mensile del mio impianto solare. Dettaglio gennaio
Dettaglio Febbraio
Tabella Marzo

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Re: PDC in scarico

Messaggioda sergio&teresa » gio dic 29, 2011 2:21 pm

@jek: il mio prezzo del metano e' 0.81 euro/mc (per ora...)
Segui il mio impianto su Portalsole:
Liveplant3

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Re: PDC in scarico

Messaggioda Jekterm » gio dic 29, 2011 4:29 pm

sergio&teresa ha scritto: metano e' 0.81 euro/mc


Scusami ancora, ho prontamente corretto.

ciao

Mauro1980
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Re: PDC in scarico

Messaggioda Mauro1980 » gio dic 29, 2011 10:19 pm

Jekterm ha scritto:Appunto caldaie... come detto più volte è una funzione usata sulle caldaie per avere una temperatura al ritorno, in caso di riscaldamento a termosifoni, il più bassa possibile.
Questo per avere maggior rendimenti al generatore ma non all' impianto di distribuzione.
Per le PDC non ha senso aumentare il DT fra mandata e ritorno. Il generatore lavora bene, con fan coil, con termosifoni, con impianto radiante, con i soliti 5° di differenza fra mandata e ritorno.

Le caldaie a cond con ritorni bassi condensano di più, invece le pdc o meglio ogni impianto di distribuzione beneficia di un DT più alto, per dissipare meno energia meccanica e quindi ridurre l'assorbimento della pompa.
Come ti ho già scritto tutto deve essere ben bilanciato. Non dico tu debba lavorare a 10, ma nemmeno a 2, ad esempio con mandata a 25, io lavorerei piuttosto a mandata a 27 e DT 5, ma il tuo impianto temo non permetta ciò.
Se la potenza richiesta dalla casa cala è bene ridurre la portata cosa che molte pdc non fanno, mantenendo così un DT più costante e non troppo basso, con una pompa modulante è possibile.
Jekterm ha scritto:Come già dimostrato l' installazione di un altra pompa è contropruducente. In caso che l' abitazione richieda poca potenza vuoi diminuire la portata all' impianto, di conseguenza la potenza resa dall' impianto radiante diminuisce e quindi devi aumentare la temperatura di mandata. Il legame fra i due è molto semplice e non c'è niente di misterioso o complicato.

Non è vero
Se la casa richiede poca potenza, anche con un sistema radiante, riduco la portata e mantengo la T di mandata (es T esterna medio/bassa,ma sole molto potente,apporto passivo forte) in tal modo le superfici radianti non calano troppo di T e quindi continuano ad irradiare avverto sempre comfort, non devo aumentare la T di mandata.
La T di mandata è decisa dalla sonda esterna, la potenza può essere variata con la portata in base all'apporto passivo.
L'installazione di una seconda pompa modulante non è dimostrato che sia controproducente, è il contrario.
preleva calorie dall'accumulo in base alle richiesta della casa.
Jekterm ha scritto:Chi scalda a 25°? Io ne sono un esempio! Se aumento la temperatura di mandata a 27-28°, come hai suggerito, mi ritrovo con mia moglie che tiene le finestre aperte per non soffrire il caldo ecessivo! Te lo dico per esperienza.

Se a 27°C di mandata soffri il caldo, le vie sono due, o non serve il riscaldamento oppure devi ridurre la portata.
scaldare casa a quelle T di mandate mi fa pensare che in realtà non ci sia richiesta, comunque con mandata 27 e ritorno 22 dubito soffra il caldo, ma non hai regolazioni della portata.
Jekterm ha scritto:Abitazione con poca acqua nell' impanto di distribuzione.
Il caso è semplice, basta mettere un accumulo inerziale, dimensionato sempre con il solito 10 l/kW, montato in serie al ritorno dell' impianto di distribuzione.Molto più semplice e meno costoso.

Perché è costoso mettere una pompa modulante? è tra le cose che costa meno
La precisione nella regolazione di un accumulo come proponevo è impensabile con un sistema in serie,ed anche la macchina lavorerà più regolarmente
Jekterm ha scritto:Mai detto di dimensionare il generatori per eventi estremi. L' imporante è che se si verificano gli eveni estremi comunque il funzionamento deve essere garantito, non tanto per il riscaldamento, (puoi bere una bottiglia di grappa e girare per casa in maniche corte) ma principalmente per la produzione di ACS. Prova a farne a meno per 3-4 giorni....

adoro la grappa, quell'artigianale che fanno i parenti di BS :) ma non più di un bicchierino, per il riscaldamento in periodi estremi meglio dotarsi di sistemi come quelli che citavo, per l'acs invece bastano 6/7 kWh al giorno, è un problema? anche per me l'acs è sempre la priorità
Jekterm ha scritto:Vuoi riscaldare le stanze solo quando le usi? Nessuno ti ha mai vietato di farlo... sono scelte tue!
Quando lavoravamo full time e quindi l' abitazione rimaneva vuota al mattino e al pomeriggio non spegnevo il riscaldamento ma semplicemente abbassavo le temperature di mandata e questo mi ha sempre permesso di risparmiare qualcosa sul combustibile per riscaldamento.
All' inizio avevo provato a gestire il tutto con filosofia on-off. Quando mi sono reso conto che per forza dovevo aumentare le temperature di mandata ho lasciato perdere.

Ti faccio notare che dalla mia parte ci sono i numeri...

da parte tua ci sono i tuoi numeri, qui nessuno è il padre eterno, mai confondere le proprie esperienza per il vangelo, è superbia. Per quello preferisco parlare di concetti che si basano su principi fisici estendibili a tutti.

Scaldo già le stanze che uso, se scaldassi tutti i 270 mq 24h/24h, non mi basterebbero 4000€ l'anno di gas

Alzare la T di mandata di 5°C ed anche il ritorno con una caldaia a condensazione permette di erogare un 20-30% di potenza in più senza ridurre significativamente il rendimento (forse del 3%)
E' utilissimo per recuperare comfort in tempo breve, una volta riottenuto si può ridurre la mandata, nelle ore a caldaia spenta ho ridotto i consumi e di molto se la casa è dispersiva.
Jekterm ha scritto:Finora, come puoi vedere, ho monitorato i consumi dell' abitazione da 160 mq riscaldati, con classe energetica 75kWh/mq in zona climatica E, per la precisione 12 km a nord di Treviso

In 9 e 1/2 settimane di monitoraggio il generatore ha assorbito 1178 kWh per produzione ACS e riscaldamento.
In termini economici equivalgono a 1178 x 0.26 = 306€.

Complimenti per i valori ottenuti
La tua configurazione ha un'utilità perché la casa è vissuta 24/24h, non comune al giorno d'oggi (entrambi i coniugi al lavoro, figli a scuola, palestra, tennis, piano, ecc...)
Se uno volesse ottimizzare il riscaldamento in funzione del reale utilizzo delle stanze indipendentemente una dall'altra con sistemi a dinamiche rapide potrebbe farlo con risparmi nei momenti d'inutilizzo più elevati di quelli di un pavimento radiante.

Non è un caso Jek che molti sconsiglino i pavimenti radianti a chi non "vive" la casa costantemente

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Re: PDC in scarico

Messaggioda Jekterm » ven dic 30, 2011 8:43 am

Mauro devo sottolineare che continui a paragonare due tipi di generatori completamente diversi. Non lo puoi fare.
Aumentare di 5° la temperatura di mandata con PDC comporta una diminuzione dell' efficienza del generatore non trascurabile!

Mauro1980 ha scritto:Come ti ho già scritto tutto deve essere ben bilanciato. Non dico tu debba lavorare a 10, ma nemmeno a 2, ad esempio con mandata a 25, io lavorerei piuttosto a mandata a 27 e DT 5, ma il tuo impianto temo non permetta ciò.


Portata 20 lt/min t mandata 25° t ritorno 23° DT 2°C sono 2,79 kWh.
Con DT 5 invece, per mantenere la stessa energia Tmand.28 Trit.23°, la portata deve essere di 8 lt/min.
Bisogna vedere se con una portata così ridotta, l' impianto di distribuzione lavora correttamente.
Come già detto questa è una condizione che si verifica poche ore nell' arco della giornata.
L' aumento della temperatura di mandata copre il risparmio che si ha riducendo la portata dell' impianto.
Per il rimanente, metti 18 ore al giorno, la pompa lavora al massimo e il vantaggio si trasforma in svantaggio.
Con mandata a 27° e ritorno a 23° e temperatura esterna di circa 6-10° in casa mia si soffre di caldo...
Per produrre ACS ti devi assicurare del campo di funzionamento della PDC, non tutte possono arrivare, senza resistenza, a 45°-50° con -15 esterni.

Se mia moglie ricomincia con il full time, capiterà quando le bambine cominceranno a frequentare la scuola, l' abitazione sarà di nuovo frequentata in modo discontinuo. Vorrà dire che tornerò a diminuire le temperature di mandata nelle ore che la casa sarà vuota.
Pavimento radiante o termosifoni non conviene fermare il riscaldamento, non mi pare che sono solo io a fartelo notare, ma conviene ridurre le temperature di mandata.
Questo permette di non raffreddare troppo l' abitazione e tenerla pronta per essere riscaldata all' occorrenza.
Con le PDC è una pratica quasi obbligatoria per il fatto che devono essere dimensionate per coprire solo le dispersioni dell' edificio, ma non gli spunti.

Ciao

Mauro1980
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Re: PDC in scarico

Messaggioda Mauro1980 » ven dic 30, 2011 10:42 pm

Jekterm ha scritto:Mauro devo sottolineare che continui a paragonare due tipi di generatori completamente diversi. Non lo puoi fare.
Aumentare di 5° la temperatura di mandata con PDC comporta una diminuzione dell' efficienza del generatore non trascurabile!

passare da T basse a medio basse comporta riduzioni di COP non importanti, qualche decimo, 5°C in più spesso comporta la riduzione di 0,3 (dipende quale T però)
Io non confronto caldaia e pdc, dico che in ogni caso, con qualunque impianto di distribuzione è sempre meglio bilanciare le energie termiche e quelle meccaniche,onde evitare di eccedere in una o nell'altra.
Ridurre la portata ha l'effetto benefico di poter regolare meglio l'apporto di calore aggiuntivo.

Se la casa ha bisogno di poco calore, causa un apporto passivo importante (sole o molta gente), riducendo la portata e mantenendo costante la T di mandata controllo bene il comfort.
Jekterm ha scritto:Portata 20 lt/min t mandata 25° t ritorno 23° DT 2°C sono 2,79 kWh.
Con DT 5 invece, per mantenere la stessa energia Tmand.28 Trit.23°, la portata deve essere di 8 lt/min.
Bisogna vedere se con una portata così ridotta, l' impianto di distribuzione lavora correttamente.
Come già detto questa è una condizione che si verifica poche ore nell' arco della giornata.
L' aumento della temperatura di mandata copre il risparmio che si ha riducendo la portata dell' impianto.
Per il rimanente, metti 18 ore al giorno, la pompa lavora al massimo e il vantaggio si trasforma in svantaggio.
Con mandata a 27° e ritorno a 23° e temperatura esterna di circa 6-10° in casa mia si soffre di caldo...
Per produrre ACS ti devi assicurare del campo di funzionamento della PDC, non tutte possono arrivare, senza resistenza, a 45°-50° con -15 esterni.

il primo calcolo da come risultato una potenza di 2,79 kW
Aumentando la T di mandata, a parità d'impianto e di condizioni esterne, aumenterai anche la potenza perché a T maggiori il pavimento emetterà di più, per cui il vero confronto è con un ritorno inferiore

20 lt/min T mand 25°C T rit 23°C e
8 lt/min T mand 27,5°C T rit 21,5°C (questa T è difficilmente raggiungibile)

la cosa che mi preme maggiormente sottolineare è bilanciare l'energia meccanica e quella termica, per cui a basse richieste di energia termica posso ridurre la portata ed il DT,mentre ad alte richieste aumentare sia portata che DT
Per richieste così basse posso avere invece di 20 lt/min 12 o 15 ed un DT di 4 invece di 2

Ciò è possibile colo con pompe modulanti,che oltre a farmi risparmiar e corrente mi permettono di aumentare la resa solare, potendo scegliere a uquale T avere il ritorno nei vari momenti dell'anno.
Non abbiamo ancora detto ad esempio che conviene aumentare il DT quando la potenza richiesta è elevata, in tal modo aumento la resa solare.
Jekterm ha scritto:Se mia moglie ricomincia con il full time, capiterà quando le bambine cominceranno a frequentare la scuola, l' abitazione sarà di nuovo frequentata in modo discontinuo. Vorrà dire che tornerò a diminuire le temperature di mandata nelle ore che la casa sarà vuota.
Pavimento radiante o termosifoni non conviene fermare il riscaldamento, non mi pare che sono solo io a fartelo notare, ma conviene ridurre le temperature di mandata

Il discorso che voglio fare è più ampio del semplice on-off, ma è quello di entrare in una nuova logica di gestione del comfort della casa, è una logica che non si adatta a casa da 80-90 mq in A+, ma in Italia sono più uniche che rare, spesso le case sono grandi (sopra i 150 mq) e dispersive.
Anche con riqualificazione energetica, difficilmente andranno oltre ad un C, per cui diviene utile gestire la casa in base alle reali necessità, prima ancora d'investire in costosi impianti solari e generatori di calore efficienti.
Scaldando solo le stanze che uso e nei momenti di utilizzo, anche riducendo la T di mandata come proponi se vedo che la casa reagisce troppo lentamente ai carichi termici (è quello che accade in molti edifici storici) se invece l'abitazione reagisce piuttosto rapidamente posso osare e spegnere quasi del tutto il riscaldamento o meglio ancora far fluire solo una piccola portata che serve solo ad irradiare le pareti lasciando l'aria e superfici esterne raffreddarsi.
Nei momenti di recupero un generatore di calore capace di erogare un 20-30% in più di quello necessario (non c'è alcun problema se il clima non è troppo rigido) mi permette di riportare rapidamente la stanza al punto giusto a patto di avere qualcosa di rapido (rpanel dovrebbe esserlo).
Per i sanitari penso che le pdc domestiche, anche a -15°C non abbiano problema scaldare 200l da 15 a 45°C.


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